LAST EDITIONS: 2010-2011











TEMA
PAESAGGI IN SEQUENZA – abitare le mura

La terza edizione della Scuola Estiva Internazionale OC – Open City individua 3 sezioni di paesaggio in sequenza lungo il decumano della città di Piacenza, quali luoghi privilegiati per l’applicazione progettuale:

1 – Il paesaggio fluviale del Po con le infrastrutture stratificate e interagenti degli assi ferroviari e stradali
2 –Il paesaggio urbano della città consolidata con i grandi vuoti delle aree dismesse e i limiti murari
3 – Il paesaggio agricolo della campagna coltivata con le propaggini della città periferica

Riconoscibili come luoghi di margine, le tre aree individuano oggi tre momenti di soglia nella città metropolitana:

1 - Tra natura e città storica: il parco fluviale del Po L’area più settentrionale corrisponde con un settore del lungo-Po, il potenziale (ma non attuale) waterfront cittadino, l’ambito dove il tessuto urbano consolidato si confronta con l’elemento naturale per eccellenza – il più grande fiume italiano - in un paesaggio densamente infrastrutturato.

2 - Tra città storica e città dell’espansione novecentesca: il parco delle mura Lungo il limite sud del centro murato, vi è la potenziale – e non attuale – porta sud della città storica consolidata, in una sequenza di spazi, in parte dismessi (Mura Farnesiane, Ospedale Militare, Castello, Arsenale) con una ridotta densità e con la prevalenza del vuoto sul pieno.

3 – Tra espansione insediativa e campagna coltivata: il parco agricolo Nell’intervallo tra le propaggini a sud della città di espansione e i frammenti della città sparsa, la densità edilizia più recente lascia progressivamente spazio ad una campagna agricola, fortemente strutturata ed infrastrutturata, ancora resistente sia nelle sue direttrici formali (corsi d’acqua) che nella sua vocazione produttiva. Qui la città si pone come un fronte unitario che si confronta con l’orizzontalità di una campagna punteggiata da episodi notevoli.

I tre intervalli individuano altrettanti momenti di passaggio tra diverse condizioni insediative, riconoscibili oggi come luoghi dell’incertezza e della mediazione, sui quali si concentrerà il lavoro degli studenti in una ricerca progettuale capace di individuare strade alternative per lo sviluppo qualitativo della città stessa.